Ca’ Vendramin Calergi, uno dei più bei casinò del mondo, oggi sede del Casinò Municipale di Venezia, che ospita la tappa italiana del World Poker Tour e quelle dell’Italian Poker Tour di PokerStars, è anche un pezzo di storia prestigiosa del nostro paese.
Un vanto e un orgoglio che risale ad oltre 500 anni fa.
Vogliamo ripercorrere con voi la storia di questo celebre palazzo che tutto il mondo ci invidia, la cui data di costruzione è incerta, ma che gli storici fissano nel 1481, quando vennero acquistati i vecchi immobili dell’area su cui doveva sorgere il nuovo edificio.
Secondo le fonti, il palazzo risultava già ultimato nel 1509, in un tempo ragionevolmente breve, se si pensa alle tecnologie dell’epoca e alla difficoltà di costruire sull’acqua. La storia di Ca’ Vendramin Calergi potrebbe benissimo riempire le pagine di un romanzo. Il nobile che per primo legò il suo nome alle fortune dell’edificio fu Andrea Loredan, potente esponente del patriziato veneziano, erede di una famiglia che diede alla Serenissima ben tre Dogi. Fu lui a volerne la costruzione e a legare la sua storia personale a quella del palazzo. L’architetto Mauro Codussi ha realizzato la somma di tutte le sue prove, il più geniale tra i costruttori del rinascimento lagunare.
Nel 1581 la famiglia Loredan, in difficoltà economiche, fu costretta a vendere al Duca di Brunswick, uno straniero innamorato di Venezia, per la somma di 50 mila ducati. Dopo due anni il palazzo passò ancora di mano e divenne proprietà di Guglielmo III Gonzaga, marchese di Mantova, che lo tenne per poco tempo, prima di cederlo a sua volta a Vittore Calergi, patrizio veneziano originario dell’isola di Candia. Sotto la sua proprietà la dimora ebbe un periodo di grande floridezza, con lavori di ampliamento e la costruzione della cosiddetta “ala bianca”, eretta nel 1614, sopra il giardino, su progetto di Vincenzo Scamozzi, celebre architetto del Rinascimento.
Nel 1739 il palazzo fu ereditato dalla famiglia Vendramin, legata da parentela con i Calergi che nel frattempo, grazie a un matrimonio, erano diventati Calergi-Grimani. L’edificio acquisì così il suo nome attuale. Gli ultimi eredi dei Vendramin vendettero il palazzo nel 1844 a Maria Carolina Duchessa di Berry, personaggio di altissimo lignaggio essendo figlia del principe ereditario del Regno delle Due Sicilie, nipote dell’imperatore Leopoldo II Asburgo e sposa del secondogenito del futuro re di Francia Carlo X . Dopo i moti del Risorgimento i proprietari furono costretti a mettere in liquidazione il palazzo e molte opere d’arte andarono all’asta a Parigi. In seguito alla morte della Duchessa, Ca’ Vendramin Calergi fu co-abitata dal Conte de’ Bardi e dai Duchi di Grazia, che ospitarono Richard Wagner nel periodo in cui il grande compositore tedesco stava lavorando alla stesura del “Parsifal”.
Wagner visse nel palazzo dal 1882 al 1883, anno della sua morte avvenuta il 13 febbraio. Oggi, a ricordo del musicista, sul muro di cinta che guarda il Canal Grande è visibile una lapide con le parole dettate da Gabriele D’Annunzio. Nel 1937 gli ultimi eredi dei conti Grazia, Lucchesi-Palli lo alienarono a Giovanni Volpi conte di Misurata che fatti eseguire alcuni restauri, adibì il primo piano a dimora, ad uso di rappresentanza e convegni, e il secondo piano a sede del Centro di Elettrologia. Nel 1946 Ca’ Vendramin Calergi fu ceduta al Comune che ne fece la sede invernale della Casa da Gioco municipale, oggi affiancata dalla moderna struttura del Casinò di Ca’ Noghera.